Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 12 n. 1

gennaio-febbraio 2000

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sri Krsna, la Persona Suprema, insieme alla Sua eterna compagna Radha, è la fonte dell'intero mondo materiale e spirituale.

Sri Caitanya Mahaprabhu, la più magnanima incarnazione di Krsna. Egli ha diffuso il canto del mantra Hare Krsna.

I discepoli di Srila Prabhupada diffondono i Santi Nomi di Krsna attraverso la danza e il canto pubblico.



A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per concretizzare la richiesta del suo maestro spirituale: diffondere la Coscienza di Krishna in tutto il mondo.
In dodici anni ha pubblicato più di sessanta volumi di traduzioni e commenti degli antichi testi vedici, ora distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, Americhe, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha fondato templi, scuole, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questa Terra nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Krishna.











La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
Alida D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Visnupriya devi dasi

Per informazione sugli abbonamenti contattare la B.B.T. Italia - Ufficio Abbonamenti  Strada Bonazza, 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)  Tel. (055)8076414 - Fax (055)8076630.

PRONUNCIA: La traslitterazione dei termini in sanscrito di questa rivista è stata eseguita secondo il metodo adottato internazionalmente: a si pronuncia a chiusa; â si pronuncia a lunga e aperta; î si pronuncia i lunga; û si pronuncia u lunga; c è sempre dolce; j si pronuncia g dolce; r si pronuncia ri; s si pronuncia sc come in scena; altrettanto s ma più sibilante; h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (sh è sc dolce); Caitanya si pronuncia Ciaitanya.

NOMI SPIRITUALI: I membri dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna ricevono uno dei nomi di Sri Krsna o di un Suo devoto, seguito da suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.

© Bhaktivedanta Book Trust  Tutti i diritti riservati

RITORNO A KRSNA  Pubblicazione registrata presso il tribunale di Milano N° 199 del 13/03/89

Vol. 12 N. 1 - gennaio-febbraio 2000

Fotolito: Scriba, FI.

Stampa: Zincografica Fiorentina, Pontassieve, FI.

Sped. in Abb. Post. Comma 20/C Legge 662/96 Filiale Firenze










SOMMARIO

PERCHÉ DOBBIAMO SAPERE CHI E' DIO?
Una lezione di Srila Prabhupada

DOMANDE E RISPOSTE SULLA GITA
di Krishan B. Lal

SRIMAD BHAGAVATAM
Liberarsi dai desideri inopportuni

NARADA MUNI
di Satyaraja Dasa

DVARAKA. LA REGALE
DIMORA DI KRSNA
di Bhakti Vikasa Swami

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
Le persone devono conoscere il vero scopo della vita

GLORIFICARE IL SIGNORE E I SUOI SANTI NOMI
di Dvarakadhisa Devi Dasi

CALENDARIO VAISNAVA
Festività, Ricorrenze, Celebrazioni

FESTA DELLA DOMENICA















PERCHÉ
DOBBIAMO
SAPERE CHI
E DIO?

L'evidenza dell'identità di
Dio è a portata di mano,
ma vogliamo davvero vederla?

Una lezione tenuta a
Vrndavana in India,
il 16 agosto 1974 da Sua
Divina Grazia A. C.
Bhaktivedanta
Swami Prabhupada,
fondatore Acarya
della Associazione
Internazionale per
la Coscienza di Krishna.



yad atra kriyate karma
bhagavatparitosanam
jnanam yat tad adhinam hi
bhaktiyogasamanvitam

"Ogni azione compiuta quaggiù, in questa vita, per soddisfare la volontà del Signore è detta bhaktiyoga, il sublime servizio d'amore offerto a Lui, e ciò che si chiama conoscenza ne è un corollario".
SrimadBhagavatam 1.5.35

Precedentemente nello SrimadBhagavatam troviamo un passo simile:

atah pumbhir dvijasrestha
varnasramavibhagasah
svanusthitasya dharmasya
samsiddhir haritosanam

"O migliori tra i nati due volte (brahmana), è stato concluso dunque che
la più alta perfezione che si possa raggiungere adempiendo i propri doveri nell'istituzione del varnasrama è soddisfare il Signore Sri Hari "Bhagavat-paritosanam e haritosanam sono la stessa cosa. Bhagavat e Hari si riferiscono ambedue a Dio; paritosanam e tosanam significano ambedue "soddisfare". Prima dobbiamo conoscere chi è Dio, poi possiamo provare a soddisfarLo.
Sfortunatamente le persone non conoscono Dio. Allora cosa significa soddisfarLo? Le persone al giorno d'oggi hanno solo una vaga idea di Dio, in pratica non ne hanno nessuna. Che cos'è Dio? La gente dice: "Dio è buono" oppure a volte dicono "Dio è grande". Quanto buono o quanto grande sia però nessuno lo sa. Allora cosa significa soddisfarLo?
Se io non conosco una persona e qualcuno mi dice: "Cerca di soddisfare il tal dei tali", che cosa farò? Se non lo conosco, non so dove vive o cosa fa, come posso soddisfarlo?
Pertanto haritosanam o bhagavat-paritosanam diventa possibile quando conosciamo veramente Dio.
Per quanto ci riguarda come devoti coscienti di Krsna, conosciamo Dio e perciò possiamo soddisfarLo con il nostro servizio. Noi conosciamo Dio e non in modo vago. Sappiamo chi è Dio, dove vive, che cosa fa, il Suo nome, il nome di Suo padre tutto. Siamo in grado di soddisfarLo perché sappiamo esattamente chi è Dio. Egli è Krsna. Krsnas tu bhagavan svayam: "Krsna è il Signore Supremo".
Noi sappiamo chi è Dio, dove vive, che cosa fa, il Suo nome, il nome di Suo padre  tutto.
Come sappiamo che Krsna è la Suprema Personalità di Dio? Dalla storia, dall'autorità e dalle Sue azioni; lo apprendiamo dalla storia. Si parla di Krsna nel Mahabharata, "La storia della grande India". Anche nello Yajur Veda troviamo il nome di Krsna e quello di Suo padre, Vasudeva. Oltre a ciò, cinquemila anni fa Krsna è apparso così com'è ed ha agito come la Suprema Personalità di Dio. Allora qual è la difficoltà di comprendere Krsna?
Krsna è la persona più ricca, la più bella e la più saggia. Egli espose la Bhagavad-gita. Chi altro, nel mondo intero e nell'universo intero, ha dato delle istruzioni così sagge? Nessuno. Dio significa il più saggio, il più ricco, il più forte, il più bello. Krsna era così bello che Lo sposarono 16.108 bellissime donne e molti milioni di ragazze non sposate erano attratte da Krsna, il più bello.
Uno dei nomi di Krsna è Syamasundara. Syama significa "dalla carnagione scura" e sundara significa "bellissimo". Egli è così attraente e bello che supera in bellezza milioni e milioni di Cupidi. Uno dei Suoi nomi è Madanamohana. Madana è Cupido. Cupido incanta tutti, ma Cupido è incantato da Krsna; perciò il nome di Dio è Madanamohana.



ACCETTARE L'EVIDENZA

Noi conosciamo Dio. Le scritture lo affermano, le autorità sante ed i racconti storici lo confermano che Krsna è Dio, Bhagavan. Quale prova ulteriore volete? C'è qualcuno che metta in dubbio Krsna?
Tuttora però cercate Dio. Questa è stupidità o la filosofia della civetta, che non vuole aprire gli occhi per vedere il sole.
"Apri gli occhi e vedrai il sole  ecco il sole". "No, non c'è il sole".
Questa è la filosofia della civetta. Chiudete gli occhi e meditate.
Noi non seguiamo questa filosofia della civetta, seguiamo la vera filosofia. Qual è la vera filosofia?
Srutipramanam: quella che i Veda evidenziano. Ci sono varie forme di conoscenza, ma per i seguaci dei principi vedici quella migliore è srutipramanam. Se qualcosa è menzionato nei Veda, nelle Upanisad o in altri testi vedici allora è srutipramanam. Ci sono quattro Veda, 108 Upanisad, diciotto Purana, il Mahabharata. Tutti questi testi fanno parte della letteratura vedica. Noi troviamo la vera filosofia nei Purana, nei racconti storici, nei Veda e nelle parole delle autorità.
Brahma è la più grande autorità perché è il primo essere vivente creato nell'universo. Brahma è adikavi, il primo saggio erudito. E che cosa dice Brahma? In che consiste la sua conoscenza? Egli dice: govindam adi purusam tam aham bhajami. Brahma dice che Govinda o Krsna è la persona originale e l'origine di Brahma stesso.
Nella Brahmasamhita Brahma descrive Krsna e la sua dimora. Le parole di Brahma rappresentano la nostra autorità, sono sruti, testimonianza vedica. Brahma descrive come Krsna sia appassionato di sorvegliare le mucche  surabhir abhipalayantam. Descrive la dimora di Krsna: cintamaniprakarasadmasu. Nella dimora di Krsna, a Goloka Vrndavana, le case sono fatte di cintamani, la pietra filosofale, che trasforma il ferro in oro. E' usata al posto dei mattoni nella dimora di Krsna.
Ciò che esiste nella dimora di Krsna è diverso da ciò che esiste qui, dove tutto è materiale, mentre là tutto è spirituale.
Anche il mondo materiale dipende dallo spirito. Nella Bhagavad-gita, il Signore Krsna, lo spirito supremo, dice: "Io sono il seme di tutto ciò che esiste". Non è possibile che qualsiasi cosa materiale si manifesti senza un contatto spirituale. Questo corpo  il vostro corpo, il mio corpo  è materiale. Tutti sappiamo che è fatto di terra, acqua, fuoco, aria eccetera. Ma come si è manifestato? C'è il contatto spirituale: l'anima spirituale.
Dehino 'smin yatha dehe kaumaram yauvanam jara tatha: il corpo esteriore cambia dalla fanciullezza alla giovinezza e alla vecchiaia a causa del contatto spirituale. "Contatto spirituale" significa Krsna. Egli è il padre spirituale che dà il seme, è l'origine di tutto. Proprio come le radici sono l'origine di un grande albero, così Krsna è la persona originale, la causa di tutte le cause sarvakaranakaranam.
Un albero ha un tronco, rami, ramoscelli, foglie, fiori e frutti ma la loro origine sono le radici o il seme.
Nel verso di oggi è detto bhagavat-paritosanam. Le radici devono essere soddisfatte. Se vogliamo mantenere un albero, le radici, o causa originale dell'albero devono essere annaffiate, allora tutto l'albero è soddisfatto. Qui, nel mondo materiale, le persone cercano la felicità, ma non sanno come fare. Si trovano nell'oceano dell'ignoranza e anche se sono nuotatori molto esperti non si salveranno. Devono sapere come essere salvati.



DUE TIPI DI ATTIVITA'

Qui è detto yad atra kriyate karma. Tutti fanno qualcosa. Ci sono due tipi di attività: vaidiki e laukiki. Vaidiki significa "in accordo ai rituali vedici": esecuzione di grandi sacrifici eccetera. Laukiki si riferisce ad altre attività: lavoro in fabbriche, opifici, ricerca scientifica eccetera. Qui non si afferma che potrai essere felice solo con grandi cerimonie ritualistiche. Puoi essere felice anche con le attività necessarie a mantenere il corpo. Yad atra si riferisce al mondo materiale e kriyate si riferisce a qualsiasi azione tu faccia. Yad atra kriyate karma bhagavatparitosanam: non ha importanza che tu non capisca i rituali vedici e che tu voglia sviluppare la posizione economica del tuo paese con imprese industriali; anche questo va bene. Come? Bhagavatparitosanam: se è fatto per la soddisfazione di Krsna. Il nostro movimento per la coscienza di Krsna non dice di cessare tutte le attività. No. Qualsiasi cosa ti piaccia, puoi farla, ma cerca di soddisfare Krsna col tuo lavoro. Questa è la nostra proposta. Ci devono essere le suddivisioni del lavoro; altrimenti la società non può svilupparsi in modo giusto. Se tutti sono disinteressati a ciò che è materiale, il mondo non andrà avanti. Ci devono essere statisti, politici, generali e ci devono essere coloro che producono e gli operai. Tutto è necessario.
Pertanto non diciamo: "Smetti di far questo", "Smetti di far quello". No. Queste suddivisioni sono proposte in modo scientifico nel concetto vedico della vita: quattro asrama (divisioni spirituali) per l'avanzamento spirituale e quattro varna (suddivisioni delle occupazioni) per lo sviluppo materiale. Noi vogliamo che ci sia tutto questo perché la nostra vita è una combinazione di spirito e materia.
Cerchiamo di far buon uso di un cattivo affare. Supponi di avere una macchina, non una buonissima macchina, non una macchina americana, ma una Ambassador come ci sono in India (risate). Per tre volte si rompe, ma la devi usare ancora  cattivo affare. Ugualmente, in un modo o nell'altro il nostro corpo è materiale; non possiamo trascurarlo. Noi non diciamo: _Trascura il tuo corpo, non preoccupartene".



USARE IL CORPO

Questo è l'insegnamento dei sei Gosvami, i più importanti discepoli del Signore Caitanya: non essere legato alle richieste del corpo: mangiare, dormire, fare sesso e difendersi. Potremmo dire: _Non sono il corpo e perciò non mi occupo del cibo, del sonno e via dicendo". No, questo tipo di rinuncia non è consigliato dal nostro movimento per la coscienza di Krsna. Noi diciamo: "Non essere legato alle richieste del corpo, ma usalo per avanzare nella coscienza di Krsna''.
Mangiare è necessario; altrimenti non si può mantenere il corpo. Però non mangiare troppo e non farti guidare dal gusto della lingua  carne, pesce ed uova. Sei un essere umano e per te Krsna ha messo a disposizione una grande varietà di cibi: frutta, verdura, riso, dal, latte, ghi, perché dovresti mangiare la carne? Non cibarti come i cani ed i gatti, ma come un essere umano.
Allo stesso modo, hai bisogno di riposo, ma non dormire ventisei ore. Per un uomo sano sono sufficienti da sei ad otto ore di sonno; anche i dottori dicono che dormire più di otto ore è indice di malattia e di debolezza. Un uomo sano dorme sei ore di seguito e questo è sufficiente.
"Gosvami" significa che devi essere padrone dei sensi, cioè capace di controllarli. I sei Gosvami superarono l'esigenza di mangiare, di dormire e della gratificazione dei sensi. Il nostro processo è di seguire i sei Gosvami, tenendo presente cosa fecero: trascorsero il loro tempo parlando di Krsna.
L'unico scopo del nostro movimento per la coscienza di Krsna è quello di soddisfare Krsna. Con intelligenza dovremmo impegnarci in un processo attraverso cui la diffusione della coscienza di Krsna proceda nel modo migliore. L'unico processo dovrebbe essere quello di soddisfare Krsna, haritosanam.
E' questo il procedimento raccomandato dai Veda: samsiddhir haritosanam. Samsiddhi significa "perfezione". Se vogliamo che le nostre attività siano perfette, dovremmo cercare di soddisfare con esse la Suprema Personalità di Dio.



LA PROVA DELLA SODDISFAZIONE DI KRSNA

Potresti dire: "Non vedo la Suprema Personalità di Dio faccia a faccia. Come potrò sapere se sto soddisfacendoLo o no?"
Questo puoi saperlo attraverso il tuo maestro spirituale; non è difficile. Se il tuo maestro spirituale è soddisfatto, dovresti sapere che Krsna è soddisfatto. Non puoi soddisfare Krsna senza soddisfare il tuo maestro spirituale. E' impossibile, devi soddisfarlo. Non usare la scusa che non conosci Dio o che non Lo vedi e così non puoi sapere se L'hai soddisfatto o no. Noi riceviamo la conoscenza da Krsna, da Arjuna, da Brahma, da Narada. Essa discende fino al tuo maestro spirituale e così tu ricevi la conoscenza in quel modo, passo per passo. E' detta parampara, successione disciplica. Nello stesso modo soddisfi la Suprema Personalità di Dio, passo dopo passo. Questo è il processo. Come scendi le scale gradino per gradino, così le sali gradino per gradino.
Il nostro scopo è bhagavattosanam o haritosanam e riceviamo la conoscenza da Bhagavan, Dio, secondo il sistema della parampara. Il sistema della parampara deve essere mantenuto. Se agisci nell'ambito del sistema della parampara e soddisfi la Suprema Personalità di Dio, qualsiasi cosa farai, sarà perfetta. Non importa cosa tu faccia. La prova è se Krsna è soddisfatto, se il tuo maestro spirituale è soddisfatto allora sarai perfetto. Grazie molte.















Hare Krsna Hare Krsna
Krsna Krsna Hare Hare
Hare Rama Hare Rama
Rama Rama Hare Hare















DOMANDE
&
RISPOSTE
Sulla GITA

di Krishan B. Lal

PARTE 4

La Gita o Bhagavad-gita (Il Canto di Dio), fu enunciata cinquemila anni fa da Krsna al principe Arjuna. Essa contiene l'essenza della conoscenza vedica.
L'autore ha composto l'introduzione della Bhagavad-gita Così Com'è, di Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.



Cosa significa liberazione?

Mukti o liberazione significa libertà dalla coscienza materiale. La Bhagavadgita fu enunciata per liberare dalla concezione materiale della vita e Arjuna si mise in quella posizione per ricevere gli insegnamenti dal Signore. Possiamo liberarci dalla concezione materiale della vita; questa è l'attività preliminare per colui che s'impegna nella trascendenza. Una persona che vuole essere libera, che vuole liberarsi, prima di tutto deve sapere che non è il corpo materiale. Lo SrimadBhagavatam infatti definisce la liberazione muktir hitvanyatha rupam svarupena vyavasthitih: "Mukti significa essere liberi dalla coscienza contaminata di questo mondo materiale e porsi nella pura coscienza." Tutti gli insegnamenti della Bhagavadgita sono finalizzati a risvegliare questa pura coscienza e perciò noi troviamo nell'ultima parte degli insegnamenti della Gita che Krsna chiede ad Arjuna se ora ha una coscienza purificata. Coscienza purificata significa agire in accordo agli insegnamenti del Signore.



Che cosa significa attività pura?

La Bhagavadgita insegna che noi dobbiamo purificare la nostra coscienza contaminata dalla materia.
Allo stato di coscienza pura le nostre azioni saranno connesse con la volontà del controllore supremo e ciò ci renderà felici. Non si tratta di abbandonare tutte le nostre attività.
Piuttosto, le nostre attività devono essere purificate e le attività purificate sono dette bhakti o servizio devozionale.
Le attività della bhakti appaiono come attività ordinarie, ma non sono contaminate. Ad una persona ignorante può sembrare che un devoto agisca o lavori come una persona qualsiasi, ma questa persona non sa che le attività di un devoto o del Signore non sono contaminate dalla materia o dalla coscienza non pura. Le attività del Signore e dei Suoi devoti sono trascendentali ai modi della natura.
Dovremmo sapere, comunque, che attualmente la nostra coscienza è contaminata. Noi siamo temporaneamente occupati in attività differenti, ma quando interrompiamo queste attività temporanee e ci impegniamo nelle attività prescritte dal Signore Supremo, questa è la pura vita.



Che cos'è il Brahman impersonale?

Il Brahman impersonale è lo sfolgorio dei raggi della Suprema Personalità di Dio. E' conosciuto anche come brahmajyoti. La Gita spiega che il Brahman impersonale è subordinato alla Persona Suprema (brahmano hi pratisthaham).



Che cos'è il Paramatma?

Il Paramatma è la forma del Signore che appare nel cuore di ogni entità vivente e dentro ad ogni atomo. Il Paramatma è chiamato anche Anima Suprema.



La realizzazione del Paramatma o Brahman impersonale è una realizzazione completa?

Sia la realizzazione del Brahman impersonale, sia la concezione del Paramatma sono realizzazioni incomplete del tutto assoluto. La Suprema Personalità di Dio, Purusottama, è al di sopra sia del Brahman impersonale che della realizzazione del Paramatma.
La Suprema Personalità di Dio è chiamata saccidanandavigraha, "colui la cui forma è composta di eternità, conoscenza e felicità". La Brahmasamhita inizia così: "Govinda, Krsna, è la causa di tutte le cause. E' la causa primaria ed è la vera forma dell'eternità, della conoscenza e della felicità".
La realizzazione del Brahman impersonale è la realizzazione dell'aspetto sat (eternità) di Krsna.
La realizzazione del Paramatma è la realizzazione dei Suoi aspetti satcit (eternità e conoscenza). Ma la realizzazione della Personalità di Dio, Krsna, è la realizzazione di tutti i Suoi aspetti trascendentali: sat, cit e ananda (eternità, conoscenza e felicità) nella forma completa vigraha.



Qual è la destinazione più desiderabile?

Se usiamo in modo appropriato gli insegnamenti della Bhagavad-gita, tutta la nostra vita diverrà purificata e raggiungeremo definitivamente la destinazione al di là del cielo materiale. Quella destinazione è chiamata l'eterno cielo spirituale.
In questo mondo materiale troviamo che tutto è temporaneo. Nasce, esiste per un po' di tempo, produce dei sottoprodotti, si decade e poi scompare. Questa è la legge del mondo materiale, sia che usiamo come esempio questo corpo o un frutto o qualsiasi altra cosa. Al di là di questo mondo materiale però c'è un altro mondo di cui abbiamo conoscenza. Quel mondo è di un'altra natura, che è sanatana, eterna.
Nell'undicesimo capitolo sia il jiva che il Signore sono descritti come sanatana. Noi abbiamo una relazione intima col Signore e poiché qualitativamente siamo uguali  il cielo eterno, l'eterna Personalità Suprema e le entità viventi eterne  l'intero scopo della Bhagavad-gita è di far rivivere il nostro sanatanadharma, l'occupazione eterna delle entità viventi. Fintanto che non abbandoniamo la tendenza a spadroneggiare sulla natura materiale, non ci sarà alcuna possibilità di tornare nel regno del Supremo, l'eterna dimora.



Perché il Signore Supremo discende?

Il Signore è molto gentile con le entità viventi perché sono Suoi figli. Il Signore Krsna, nella Bhagavad-gita, dichiara sarvayonisu... aham bijapradah pita: "Io sono il padre di tutti". Ci sono molti tipi di entità viventi in accordo ai loro diversi karma, ma qui il Signore afferma che Egli è il padre di tutti. Perciò il Signore discende per recuperare tutte queste anime condizionate cadute, per richiamarle nel cielo eterno in modo che le entità viventi eterne possano riacquistare la loro eterna posizione in eterna associazione con Dio. Il Signore stesso viene incarnandosi in varie forme o manda dei Suoi intimi servitori o i Suoi figli o i Suoi associati per redimere le anime condizionate.
Non è possibile essere felici senza rendere un trascendentale servizio d'amore al Signore Supremo



Qual è il significato di svarupa?

Fra i molti, molti bilioni e trilioni di esseri viventi ognuno ha una particolare relazione eterna col Signore. Questa è detta svarupa, la posizione costituzionale dell'entità vivente. Attraverso il servizio devozionale si può far rivivere quella svarupa e questo livello viene chiamato svarupa-siddhi la perfetta posizione costituzionale di ognuno.



Che cos'è la svarupa di un'entità vivente?

Quando Sanatana Gosvami chiese a Sri Caitanya Mahaprabhu che cosa fosse la svarupa degli esseri viventi, il Signore rispose che la svarupa o posizione costituzionale di un essere vivente è quella di rendere servizio alla Suprema Personalità di Dio. Se analizziamo questa affermazione del Signore Caitanya, possiamo facilmente constatare che ogni essere vivente è sempre impegnato a servire un altro essere vivente. Un essere vivente serve altri esseri viventi in vari modi e così facendo l'entità vivente si gode la vita. Gli animali inferiori servono gli esseri umani come i servitori servono il loro padrone. A serve il padrone B, B serve il padrone C e C serve il padrone D e così via. Un amico serve un altro amico, la madre serve il figlio, la moglie serve il marito, il marito serve la moglie.
Nessun essere vivente è esonerato dal servire. Il politico presenta il suo programma al pubblico per persuaderli della sua capacità di servirli. I votanti poi danno i loro preziosi voti pensando che costui potrà rendere importanti servizi alla società.
Il negoziante serve il cliente e l'artigiano serve il capitalista. Il capitalista serve la famiglia e la famiglia serve lo stato.
Possiamo concludere con certezza che il servizio accompagna sempre l'essere vivente e che servire è la sua eterna religione. L'hindu, il musulmano ed il cristiano sono in ogni circostanza servitori di qualcuno.



C'è un legame tra servizio e felicità?

Noi abbiamo una relazione di servizio con il Signore Supremo. Egli è il supremo goditore e noi, entità viventi, siamo Suoi servitori.
Siamo stati creati per il suo piacere e se partecipiamo all'eterno divertimento della Suprema Personalità di Dio, siamo felici. Altrimenti non possiamo essere felici. Non è possibile essere felici in modo indipendente, proprio come nessuna parte del corpo può essere felice se non coopera con lo stomaco. Non è possibile per l'entità essere felice senza prestare servizio trascendentale d'amore al Signore Supremo.



Qual è la natura della dimora del Signore Sri Krsna?

Fra tutti i pianeti del cielo spirituale c'è un pianeta supremo, chiamato Goloka Vrndavana, che è il pianeta originale nella dimora dell'originale Personalità di Dio, Sri Krsna. La dimora del Signore Sri Krsna è descritta nella Bhagavad-gita, quindicesimo capitolo, sesto verso:

na tad bhasayate suryo
na sasanko na pavakah
yad gatva na nivartante
tad dhama paramam mama

"Questa Mia suprema dimora non è illuminata né dal sole, né dalla luna, né dal fuoco né dall'elettricità. Chi la raggiunge non torna mai più in questo mondo".

Noi abbiamo un concetto materiale del cielo e lo pensiamo in relazione al sole, alla luna, alle stelle e via dicendo, ma in questo verso il Signore afferma che nel cielo eterno non c'è bisogno del sole, della luna, dell'elettricità o del fuoco perché il cielo spirituale è illuminato dal brahmajyoti, i raggi che emanano dal Signore Supremo.
Nell'effulgenza del cielo spirituale fluttuano innumerevoli pianeti. Il brahmajyoti emana dalla suprema dimora, Krsnaloka, e i pianeti spirituali fluttuano in questa radiosità. Il Signore dice che colui che raggiunge quel cielo spirituale non deve più discendere nel cielo materiale.



Perché il Signore discende dalla Sua dimora?

Il Signore risiede eternamente nella Sua dimora, eppure Egli può essere avvicinato in questo mondo e, a questo scopo, il Signore viene qui nella Sua forma originale. Quando manifesta questa forma, non c'è bisogno che ci immaginiamo come Egli è veramente. Per scoraggiare questa speculazione fantasiosa, Egli discende esibendo Se stesso come è. Sfortunatamente le persone meno intelligenti lo deridono perché viene come uno di noi e si comporta con noi come un essere umano. Noi però non dovremmo considerare il Signore come uno di noi. Per la Sua onnipotenza si presenta a noi nella Sua vera forma e manifesta i Suoi passatempi che sono repliche di quelli svolti nella Sua dimora.

Krishnan B. Lal, membro a vita della ISKCON, pensionato, vive ad Huntington Beach in California















IL GIOIELLO DELLE SCRITTURE VEDICHE

Liberarsi dai
desideri inopportuni

Abbiamo un grande piacere nel pubblicare la versione inedita in lingua italiana dello SrimadBhagavatam, undicesimo canto, la parte conclusiva del grande classico della spiritualità compilato cinquemila anni fa da KrsnaDvapayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, e completato dai suoi discepoli. Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega inoltre che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana sulla base di questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.



SrimadBhagavatam, Canto 11, Capitolo 2




VERSO 49


(prosegue dal numero precedente)

Quando un demone cerca di imporsi come
governante di tutti gli esseri viventi, tutte queste
sofferenze si espandono simultaneamente.
Secondo Sripada Madhvacarya, la vita
colpevole è la norma demoniaca per la felicità.
Possiamo vedere che nelle società demoniache
le ore buie
della notte sono considerate le più adatte alle
attività ricreative. Quando un demone sente che
c'è qualcuno che si alza alle quattro del mattino
per approfittare di queste ore virtuose, rimane
stupefatto e confuso. Per questo è detto nella
Bhagavad-gita (2.69):

ya nisa sarva-bhutanam
tasyam jagarti samyami
yasyam jagrati bhutani
sa nisa pasyato muneh

"Quella che è la notte per tutti gli esseri è il
tempo della veglia per chi ha controllato i sensi; e
il tempo della veglia per tutti gli esseri è la notte
per il saggio introspettivo." Srila Prabhupada ha
commentato: "Esistono due categorie di uomini
intelligenti. Gli uni sono intelligenti nelle attività
materiali per la gratificazione dei sensi, e gli altri
sono introspettivi e si svegliano per coltivare la
realizzazione spirituale." Così, quanto più cresce
il sesso illecito, il consumo di sostanze inebrianti
e di carne, e il gioco d'azzardo, tanto più cresce
il prestigio nella società demoniaca, mentre nella
società divina basata sulla coscienza di Krsna
queste cose sono completamente abolite. In
modo analogo, man mano che ci si attacca
gioiosamente al santo nome e ai divertimenti di
Krsna, ci si allontana sempre più dalla società
demoniaca.
I demoni si proclamano nemici del Signore
Supremo, e deridono il Suo regno, perciò Srila
Madhvacarya li definisce adho-gateh, persone
che hanno acquistato il biglietto per le più
tenebrose regioni dell'inferno. D'altra parte, se
una persona rimane indisturbata di fronte alle
sofferenze della vita materiale, si trova sullo
stesso livello spirituale di Dio, la Persona
Suprema. Com'è affermato nella Bhagavad-gita
(2.15):

yam hi na vyathayanty ete
purusam purusarsabha
sama-duhkha-sukham dhiram
so 'mrtatvaya kalpate

"O migliore tra gli uomini [Arjuna], colui che non
è turbato né dalla felicità né dalla sofferenza, e
rimane fisso in entrambe le condizioni, è
certamente degno della liberazione." E' possibile
arrivare a questo livello trascendentale soltanto
per la misericordia di Dio, la Persona Suprema.
Secondo le parole di Sri Madhvacarya,
sampurnanugrahad visnoh.
Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura ha
descritto il metodo da seguire per diventare un
uttama-adhikari. Se si è fortunati, si arriverà
gradualmente al disgusto per la visione limitata e
le attività del kanistha-adhikari,
e si imparerà ad apprezzare la visione più ampia
del madhyama-adhikari, il quale è in grado di
capire che tutti gli esseri viventi dovrebbero
diventare devoti di Krsna, e che la perfezione
della vita può essere raggiunta seguendo le orme
del devoto uttama-adhikari. Man mano che il
servizio devozionale gradualmente s'intensifica, e
ci si bagna ripetutamente nella polvere dei piedi
di loto dei puri devoti, i tormenti della nascita,
della morte, della fame, della sete, della paura, e
così via, cessano gradualmente di turbare la
mente. Com'è affermato nel
Bhakti-rasamrta-sindhu (1.2.114):

alabdhe va vinaste va
bhaksyacchadana-sadhane
aviklava-matir bhutva
harim eva dhiya smaret

"Perfino quando rimane frustrato nel suo
tentativo di mangiare in modo adeguato o di
vestirsi in modo adeguato, il devoto non
dovrebbe permettere a questi fallimenti materiali
di turbare la sua mente; dovrebbe invece usare
l'intelligenza per ricordare il suo padrone, Sri
Krsna, e vincere così il suo turbamento."
Quando questo metodo del ricordo di Krsna
sarà maturato e applicato in ogni circostanza,
allora verrà accordato il titolo di
maha-bhagavata.
Srila Bhaktisiddhanta fa questo esempio:
proprio come la palla di un bambino può essere
legata a una corda, affinché non rimbalzi via, così
il devoto che si sottomette a Krsna viene legato
dalle corde degli insegnamenti dei Veda, e non si
perde mai negli affari di questo mondo. A questo
proposito, Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati
Thakura ha citato dal Rg Veda (1.156.3) il
verso seguente: om asya jananto nama cid
vivaktan mahas te visno su-matim
bhajamahe om tat sat. "O Visnu, il Tuo nome è
completamente trascendentale, e si manifesta
automaticamente. In verità, anche se non
comprendiamo in modo adeguato le glorie del
canto del Tuo santo nome, se almeno facciamo
vibrare il Tuo nome con una sia pure minima
comprensione delle sue glorie in altre parole, se
ripetiamo le sillabe del Tuo santo nome potremo
gradualmente comprenderlo." L'essere supremo
indicato con il pranava om è sat, cioè Si rivela in
modo autonomo. Perciò, anche se siamo
disturbati dalla paura o dall'odio, la forma
trascendentale di Dio, la Persona Suprema,
diventerà manifesta a chi persevera nel canto del
santo nome del Signore. Ulteriori testimonianze
vengono dallo Srimad-Bhagavatam (6.2.14):

sanketyam parihasyam va
stobham helanam eva va
vaikuntha-nama-grahanam
asesagha-haram viduh

"Chi canta il santo nome del Signore
viene immediatamente liberato dalle
reazioni di innumerevoli colpe, anche se
canta in modo indiretto (per indicare
qualcos'altro), per scherzo, per
intrattenimento musicale, o perfino in
modo trascurato. Questo è un fatto
accettato da tutti gli studiosi esperti delle
Scritture."



VERSO 50


na kama-karma-bijanam
yasya cetasi sambhavah
vasudevaika-nilayah
sa vai bhagavatottamah

na: mai; kama: della lussuria; karma:
l'azione interessata; bijanam: o dei
desideri materiali, che sono i semi
dell'attività interessata; yasya: del quale;
cetasi: nella mente; sambhavah: la
possibilità di crescere;
vasudeva-eka-nilayah: una persona
che considera il Signore Supremo,
Vasudeva, come l'unico rifugio; sah:
egli; vai: in verità; bhagavata-uttamah:
è un devoto di prim'ordine.



TRADUZIONE

Una persona che ha accettato il
rifugio esclusivo del Signore
Supremo, Vasudeva, è liberato dalle
attività interessate che si basano
sulla lussuria materiale. In effetti,
chi si è rifugiato ai piedi di loto del
Signore si è liberato dal desiderio
stesso di godere della gratificazione
materiale dei sensi, e nella sua
mente i progetti per godere del
sesso, per godere del prestigio
sociale e del denaro, non si possono
più sviluppare. Perciò tale persona è
considerata bhagavatottama, un
puro devoto del Signore situato al
livello più elevato.



SPIEGAZIONE

Secondo Srila Sridhara Svami, questo
verso descrive il comportamento di un
devoto del Signore. Le attività del puro
devoto sono scevre di invidia materiale,
di falso entusiasmo, di illusione e di
lussuria. Secondo i commentatori
Vaisnava, il termine bijanam in questo
verso si riferisce ai vasanah, ossia ai
desideri profondamente radicati che
gradualmente
fruttificano nella forma di attività, e queste, a loro
volta, assoggettano l'essere vivente alle reazioni.
La parola composta kama-karma-bijanam
indica quindi il desiderio profondamente radicato
di dominare il mondo materiale mediante il
godimento del piacere sessuale e le espansioni
del piacere sessuale descritte nel Bhagavatam
(5.5.8) nella forma di
grha-ksetra-sutapta-vittaih, cioè una
bellissima abitazione, vasti terreni per produrre
cibo gustoso col quale riempirsi lo stomaco, e
anche nella forma di figli, amici, contatti sociali e
un grosso conto in banca. Tutte queste cose
materiali sono essenziali per dimenticare
completamente che siamo eterni servitori del
Signore. Perciò il Bhagavatam afferma,
janasya moho 'yam aham mameti: inebriata da
questi oggetti di illusione materiale, l'anima
condizionata si convince stupidamente di essere
il centro dell'universo e pensa che tutto ciò che
esiste sia stato creato soltanto per la sua
personale gratificazione. Chiunque ostacoli
questo godimento illusorio diventa
immediatamente suo nemico e soggetto ad
essere ucciso.
A causa di questo concetto della vita basato sul
corpo e per le catene dell'illusione, il mondo
intero viene scosso da conflitti suscitati dall'odio
e dalla lussuria. L'unica posizione possibile
consiste nell'accettare la guida dei puri devoti del
Signore che sono descritti in questi versi. C'è
un'espressione popolare che viene usata per
giustificare il governo democratico, "Il potere
corrompe, e il potere assoluto corrompe in
modo assoluto." Simili ammonimenti potranno
essere validi sul piano materiale, ma in questo
verso è chiaramente specificato che un puro
devoto del Signore, se ha preso completo rifugio
ai piedi di loto del Signore, non può nemmeno
considerare l'idea di prendere parte all'invidia
materiale o alla gratificazione dei sensi. La sua
mente rimane eternamente chiara e sobria,
perché il devoto sa bene qual è il beneficio
supremo per tutti gli esseri viventi. Il Movimento
per la Coscienza di Krsna si sforza
strenuamente di informare gli esseri viventi che
vivono sulla Terra in mezzo a mille sofferenze,
che la società umana ha un serio bisogno di
poter disporre di un cervello. Un cervello in
preda alla febbre non può dare la giusta
direttiva, e se i cosiddetti pensatori della società
bruciano di desideri egoistici, non sono
certamente migliori di cervelli deliranti.
Gradualmente, i governi deliranti stanno
distruggendo ogni traccia di felicità nella società
umana, perciò i predicatori Vaisnava hanno il
dovere di agire al livello di bhagavatottama per
poter dare una guida chiara all'umanità, senza il
pericolo di essere corrotti o anche soltanto di
essere in qualche misura attratti dall'opulenza
materiale che potrebbe essere offerta a una
persona santa. Tutti gli esseri umani intelligenti
che non sono in grado di dedicarsi direttamente
al metodo del bhakti-yoga dovrebbero almeno
essere sufficientemente educati tanto da poter
riconoscere un devoto di prim'ordine, e da
accettare la sua guida. Così la società umana
può essere organizzata nel modo migliore
affinché
non soltanto tutti gli esseri umani, ma
perfino gli animali, gli uccelli e le piante
possano progredire nella vita e tornare
gradualmente a Dio, nella loro dimora
originale, per godere là di una vita eterna
di felicità e di conoscenza.
Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati ha
precisato che le persone seriamente
interessate a raggiungere la perfezione
della coscienza di Krsna devono vivere
in una comunità di Vaisnava. Anche
Srila Prabhupada ha rilevato diverse
volte nei suoi scritti che non è possibile
ottenere lo stadio della perfetta
coscienza di Krsna se non si accetta il
rifugio dei puri devoti vivendo nelle
comunità coscienti di Krsna stabilite in
tutto il mondo dall'Associazione
Internazionale per la Coscienza di
Krsna. Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati
Thakura ha spiegato che ciò non
significa vita spirituale limitata soltanto a
quegli studenti celibi che possono vivere
all'interno di un tempio. Anche i devoti
situati nell'ordine di grhastha, nella vita
spirituale familiare, possono prendere
rifugio nelle comunità Vaisnava
partecipando regolarmente alle funzioni
del tempio. Le persone che vivono in
famiglia dovrebbero ogni giorno vedere
la Divinità del Signore Supremo, cantare
i Suoi santi nomi alla Sua presenza
personale, accettare gli avanzi del cibo
offerto alla Divinità e ascoltare i dotti
discorsi sulla Bhagavad-gita e sullo
Srimad-Bhagavatam. Ogni
capofamiglia che approfitti regolarmente
di queste facilitazioni spirituali, e segua i
princìpi regolatori della vita spirituale,
che consistono nel bandire il consumo di
carne, il sesso illecito, le speculazioni, il
gioco d'azzardo e le sostanze inebrianti o
intossicanti, dev'essere considerato un
componente autentico della comunità
Vaisnava. Secondo Srila
Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura,
coloro che rimangono ostili al servizio
devozionale al Signore devono essere
considerati marionette senza vita nelle
mani dell'energia illusoria del Signore.



VERSO 51


na yasya janma-karmabhyam
na varnasrama-jatibhih
sajjate 'sminn aham-bhavo
dehe vai sa hareh priyah

na: non c'é; yasya: del quale; janma:
per una buona nascita; karmabhyam: o
per atti meritevoli; na: non;
varna-asrama: seguendo le regole del
dovere occupazionale o religioso;
jatibhih: o appartenendo a una certa
classe sociale; sajjate: si attacca; asmin: a
questo (corpo); aham-bhavah: sentimento
egotistico; dehe: nel corpo; vai: in verità; sah:
egli; hareh: al Signore Hari; priyah: è caro.



TRADUZIONE

La nascita in una famiglia aristocratica e il
compimento di attività virtuose e austere
sono certamente causa di orgoglio.
Similmente, se si gode di una posizione
prestigiosa nella società per il fatto che i
nostri genitori sono membri rispettati nel
sistema sociale varnasrama, ciò
contribuisce a rendere le persone ancora
più infatuate di se stesse. Ma chi,
nonostante queste eccellenti qualità
materiali, non prova neppure una traccia di
orgoglio sarà considerato il più caro
servitore di Dio, la Persona Suprema.



SPIEGAZIONE

Secondo Srila Sridhara Svami, la parola janma
("buona nascita") si riferisce alle classi come i
murdhavasikta (figli di padri brahmana e
madri ksatriya) e ambastha (figli di padri
brahmana e madri vaisya), entrambe
considerate anuloma perché il padre proviene
da una casta superiore. I matrimoni in cui la
madre proviene da una classe superiore al padre
sono detti pratiloma. In ogni caso, una persona
che si inorgoglisce della propria cosiddetta
nascita prestigiosa è certamente preda del
concetto della vita basato sul corpo. La nascita,
in qualsiasi corpo materiale, è un problema serio
che dev'essere risolto sottomettendosi a Dio, la
Persona Suprema. In questo modo ci si potrà
liberare dalle catene dorate di un corpo
cosiddetto aristocratico.
Secondo Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati
Thakura, i kanistha-adhikari pensano che la
karma-misra bhakti, il servizio devozionale
misto allo sforzo materiale, è il massimo della
vita spirituale, e si attaccano a versi come il
seguente:

varnasramacara-vata
purusena parah puman
visnur aradhyate pantha
nanyat tat-tosa-karanam

"Dio, la Persona Suprema, Sri Visnu, è adorato
attraverso la corretta esecuzione dei doveri
prescritti nel sistema dei varna e degli asrama.
Non c'è altro modo di soddisfare Dio, la
Persona Suprema. Bisogna essere situati
nell'istituzione dei quattro varna e asrama."
(Visnu Purana 3.8.9) Pensano quindi che il
lavoro materiale nel quale si offre una parte dei
frutti a Dio sia il livello più alto della vita umana.
Secondo Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati
Thakura esistono diverse Scritture smrti che
hanno incoraggiato questo servizio devozionale
misto, e questi libri sono usati dai devoti
materialisti come un'occasione per offendere il
santo nome del Signore, a causa del loro
attaccamento al corpo materiale.
(Continua nel prossimo numero)















BIOGRAFIE

NARADA
MUNI

Il padre del servizio devozionale

Uno dei più eminenti saggi della letteratura
vedica che viaggia per tutto l'universo
per risvegliare l'amore per il Signore.

di Satyaraja Dasa

I testi vedici celebrano Narada Muni come uno dei dodici mahajana, grandi autorità della verità eterna.
I particolari della sua vita ed i suoi insegnamenti sono narrati nel Narada Purana, nel Padma Purana ed in tutto lo SrimadBhagavatam. Il suo livello di spiritualità è così elevato che nei testi citati a volte è perfino chiamato "Bhagavan", termine di solito riservato al Signore Supremo e nella Bhagavadgita (10.26) il Signore Krsna stesso dice: "E tra i saggi e gli esseri celesti Io sono Narada".
Narada Muni, come eminente rappresentante di Dio, viene spesso considerato il maestro spirituale originale. Srila Prabhupada, nel suo commento allo SrimadBhagavatam (6.5.22), afferma: "Il tuo maestro spirituale è il rappresentante di Narada Muni; non c'è differenza fra le istruzioni di Narada Muni e quelle del tuo maestro spirituale". Prabhupada inoltre indica Narada come "il padre del servizio devozionale" (SrimadBhagavatam 6.16.26). I devoti dell'ISKCON conoscono Narada Muni come l'"eterno cosmonauta spirituale", perché in tutta la letteratura vedica è descritto come un mistico trascendentale che ha ricevuto da Krsna la capacità di attraversare il cosmo per consegnare il maha-mantra Hare Krsna alle anime sincere e per promuovere l'avanzamento spirituale.
"Promuovere" può non sembrare la parola giusta per descrivere un saggio divino, ma Narada è famoso per spingere le persone fino al limite, costringendole a prendere decisioni
che le mettano in grado di avanzare nella coscienza di Krsna.
Narada inoltre, nei passatempi di Krsna, ha la funzione di istigatore. Ne abbiamo un esempio al tempo della nascita di Krsna. Quando il demone Kamsa ode una voce dal cielo che gli annuncia che l'ottavo figlio di Devaki (Krsna) lo ucciderà, è Narada che insinua in Kamsa la paura che qualsiasi figlio di Devaki possa essere suo nemico. Narada quindi induce Kamsa ad uccidere tutti i figli di Devaki. Narada fa questo per affrettare l'apparizione di Krsna ed accresce la reputazione di Kamsa come demone facendo sì che Krsna finalmente lo uccida ristabilendo la giustizia nella società. (Tutto questo fu fatto sotto la misteriosa potenza interna del Signore. Successivamente il Signore Krsna riportò in vita i bambini).
Un altro esempio dell'abilità di Narada nell'istigare lo si può vedere nel colloquio con la principessa Rukmini a cui descrive minuziosamente l'insuperabile bellezza e le superlative qualità di Krsna.
Ascoltando la descrizione di Narada, Rukmini si infatua di Krsna e, completamente sottomessa, Gli dona il suo cuore; pertanto lei non può sposare Sisupala a cui era promessa. "L'intromissione" di Narada rivela un importante episodio dei passatempi manifestati da Krsna: Sisupala è umiliato e Krsna rapisce e sposa Rukmini. Appagando il desiderio del suo cuore, Rukmini serve Krsna nel regno spirituale come la Sua moglie affettuosa.
Anche in un altro episodio importante, Narada rimprovera Vyasadeva per non essere arrivato a toccare l'essenza della conoscenza vedica nella compilazione della letteratura vedica. Narada dice a Vyasadeva che può rimediare descrivendo nelle sue opere il nome, la forma, la gloria e i divertimenti di Krsna. Vyasadeva segue le sue istruzioni ed il risultato è lo SrimadBhagavatam, l'opera più sublime del patrimonio delle scritture dell'antica India.



LE TRE VITE DI NARADA

Chi è veramente Narada Muni e quali prove superò per diventare uno dei santi più rispettati della tradizione vedica? Lo SrimadBhagavatam descrive come Narada ottenne di vedere Dio e divenne pertanto famoso nella tradizione vedica. La storia ha inizio nelle sue due vite precedenti. Durante la prima il suo nome era Upabarhana, un gandharva o cantore di un pianeta celeste. Per la sua bella voce e le attraenti fattezze, Upabarhana affascinava tutte le donne e, divenuto un playboy, perse ogni prospettiva spirituale cadendo nella vita materialistica.
Una volta Upabarhana partecipò ad una festa organizzata dai prajapati, abitanti dei più alti pianeti ed incaricati di popolare l'universo. Mentre eseguiva il sankirtana, il canto congregazionale dei Santi Nomi del Signore, Upabarhana glorificò i deva. I devoti presenti interpretarono ciò come una grande offesa perché il sankirtana è per glorificare soltanto il Signore Supremo. Allora i devoti maledissero Upabarhana a nascere come un sudra (lavoratore) privo di bellezza. Fortunatamente, sia che un santo benedica o maledica il risultato è lo stesso: chi riceve l'attenzione di un santo avanza nella coscienza di Dio.
Questo è ciò che alla fine accadde a Upabarhana (Narada). Quando nacque come figlio di una domestica, era incline al servizio devozionale e riuscì a servire i puri devoti del Signore.
La pia madre di Narada ebbe la buona fortuna di servire persone sante che viaggiavano mendicando e così Narada che aveva cinque anni ebbe la stessa opportunità. Poté inoltre rispettare gli avanzi dei loro pasti (prasadam) ed ascoltarli mentre parlavano di temi trascendentali. Soprattutto queste due attività, dice il Bhagavatam, permisero a Narada di avanzare nella vita spirituale.
I saggi non trovarono alcun difetto nel bambino. Sembrava che non gli interessasse giocare come agli altri ragazzi; non era mai disubbidiente e non parlava più del necessario. Per tutte queste ragioni i saggi lo coprirono di benedizioni.
Narada subì una trasformazione della sua vita e s'inebriò della coscienza di Dio. Meditava giorno e notte e, dopo la morte di sua madre, abbandonò la casa per diventare lui stesso un mendicante errante.
Mentre Narada viaggiava, imparò a dedicare ogni momento alla ricerca della realizzazione spirituale.
Un giorno durante la meditazione il Signore apparve nel suo cuore  poté vedere la forma di Dio. Lacrime d'amore sgorgarono dai suoi occhi mentre contemplava la bella forma di Dio. E fu allora che il Signore scomparve dalla sua vista.
Il Bhagavatam descrive Narada affranto dal dolore e ci narra che, per quanto cercasse, non riuscì ad ottenere di nuovo la visione di Dio. La sua realizzazione fu che Dio non è ai nostri ordini. Egli appare davanti a noi per la sua dolce volontà, e se desidera nascondere Se stesso, non esiste meditazione o preghiera che possa forzarLo a mostrarci la Sua forma sublime. Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura, maestro spirituale di Srila Prabhupada, ha detto: "Non chiedere di vedere Dio, ma piuttosto agisci in modo tale che Dio voglia vedere te".
Poi Narada udì la voce del Signore che gli diceva che non è possibile vedere Dio se non si è completamente puri. Il Signore disse a Narada un'altra cosa, gli spiegò che aveva voluto mostragli la Sua forma a causa della sua grande bontà e al fine di aumentare il desiderio per Lui.
Lo stratagemma del Signore ebbe effetto. Narada ora meditava sulla forma del Signore più intensamente di quanto avesse mai fatto. L'ascolto ed il canto delle glorie di Krsna sommersero la sua anima ed egli diventò indifferente al mondo esterno e si trovò pronto quando venne il momento della morte.
"Libero da ogni contaminazione materiale  Narada disse al suo discepolo Vyasadeva  m'incontrai con la morte proprio come il lampo ed il suo bagliore appaiono simultaneamente". Il passaggio avvenne in modo diretto e quando il mondo materiale fu creato nuovamente (poiché il cosmo materiale si manifesta a cicli), Narada nacque dal cuore del diocreatore Brahma come il suo figlio più caro. In questa forma Narada aveva veramente raggiunto la perfezione.
Il Bhagavatam ci narra che la sua nascita non fu forzata, come accade per la maggior parte delle nascite nel regno materiale, ma fu completamente volontaria: nacque semplicemente per assistere il Signore nella Sua missione. Inoltre, dice il Bhagavatam, il suo corpo era come quello del Signore  trascendentale e immortale, senza distinzione fra il corpo esterno e la scintilla che lo anima dall'interno, l'anima.







NARADA DIVENTA UNA GOPI

Secondo il Narada Purana (2.80.932), lo Skanda Purana (2.6.23) e il Padma Purana (4.75.2546), quando Narada udì per la prima volta che Krsna era apparso a Vrndavana, vagò per le dodici foreste di Vrndavana cercando una qualsiasi traccia del suo amato Signore.
Con grande zelo andò di corsa nei segreti luoghi ombreggiati dove Krsna avrebbe potuto incontrarsi con le gopi, le Sue amiche pastorelle, ma non trovò alcun indizio dell'apparizione del Signore Krsna.
Vrnda Devi, una importante gopi che aiuta ad organizzare gli appuntamenti di Krsna con le Sue amiche, apparve davanti a Narada e gli disse che per assistere a passatempi così esoterici avrebbe dovuto assumere lui stesso il sentimento e l'aspetto di una gopi innamorata.
Questo era possibile, lei disse, solo per i più avanzati cultori della vita spirituale. Vrnda Devi disse a Narada che poiché egli era una di quelle anime avrebbe potuto ottenere una tale trasformazione bagnandosi in un laghetto lì vicino noto come Kusum Sarovara.
Narada fece ciò che Vrnda Devi gli aveva indicato ed emerse dalle acque come una gopi di nome Narada. Così poté vedere Vrndavana con nuovi occhi e partecipare ai passatempi di Krsna con le pastorelle.
Poi, Vrnda Devi gli indicò di bagnarsi in un altro laghetto, che divenne famoso col nome di Naradakunda ed assunse di nuovo la sua forma maschile.
Il NaradaPurana dice che da questo episodio dobbiamo imparare che anche un saggio grande come Narada deve meditare su Vrndavana col sentimento intenso di una gopi per ottenere il più alto livello di prema, amore per Krsna. Una meditazione tale è possibile solo per i devoti più realizzati.







MAESTRO DELLA
PURA DEVOZIONE

Pertanto Narada è considerato un devoto perfetto. I suoi insegnamenti che si trovano in tutto lo Srimad-Bhagavatam, come nei suoi Narada-bhaktisutra e Narada Pancaratra, servono da esempio per le anime che si trovano sul sentiero della pura devozione e contengono l'essenza del servizio devozionale disinteressato.
Krsna, provando un senso di gratitudine per la dedizione e l'amore di Narada, una volta gli chiese: "Cosa posso fare per servirti?"
"Ovunque io sia", rispose Narada, "Ti prego che mi sia permesso di ricordare costantemente i Tuoi piedi di loto".
Questa sincera determinazione caratterizza Narada come il guru perfetto e molti grandi saggi hanno preso rifugio ai suoi piedi. E' il maestro spirituale di Valmiki (l'autore del Ramayana) e di Prahlada Maharaja, di Druva Maharaja, dei Praceta, di Citraketu e di molte altre personalità eminenti della storia vedica. Fatto importantissimo, egli è il maestro spirituale di Vyasadeva, considerato spesso il guru modello. Per questa ragione Narada Muni è il guru dei guru.



UN MUSICISTA
TRASCENDENTALE
ITINERANTE

Narada è un perfetto brahmacari, celibe, il cui unico scopo è il servizio devozionale puro al Signore. Il Linga Purana dice che Krsna dette a Narada una vina, uno strumento musicale a corde che Narada suona mentre attraversa l'universo. Poiché la vina fu un dono diretto del Signore, essa non è considerata diversa da Lui. Narada, poi, porta il Signore con sé quando viaggia nel cosmo materiale, distribuendo il santo nome ai devoti ed aiutando quelli che ne hanno bisogno con le sue benedizioni spirituali.
Poiché Narada è un musicista che viaggia per tutto l'universo, illuminando le persone con la coscienza di Krsna, fu opportuno che, cinquecento anni fa durante l'apparizione del Signore Krsna come Signore Caitanya, Narada apparisse come Srivasa Thakura. Fu nel suo cortile, Srivasa Angan, che iniziò sulla terra il movimento del sankirtana ricco di canti e di danze. In questo modo, sia come Narada che come Srivasa, usa la musica  in modo particolare il canto del mahamantra: Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare  per diffondere le glorie di Krsna.

Satyaraja Dasa è un discepolo di Srila Prabhupada che collabora regolarmente con Ritorno a Krsna. Ha scritto alcuni libri sulla coscienza di Krsna. Vive con sua moglie a New York City.



Figure:

Quando Srila Vyasadeva si sentì inappagato perfino dopo aver compilato la letteratura Vedica, Narada Muni, il suo maestro spirituale, lo istruì ad adorare il Signore Krsna scrivendo lo SrimadBhagavatam.

Narada Muni una volta visitò Dvaraka per vedere come il Signore Krsna viveva con le sue 16.108 regine.















LUOGHI SPIRITUALI

DVARAKA

La Regale Dimora di Krsna

L'originale opulenza della città può non essere
più evidente, ma si può ancora trarre
ispirazione dalla devozione dei suoi abitanti.

di Bhakti Vikasa Swami

Dvaraka è la città sacra dove Krsna, la Suprema Personalità di Dio, trascorse la maggior parte del Suo tempo durante la Sua apparizione sulla Terra cinquemila anni fa. Qui Egli svolse meravigliosi passatempi, compresi quello di espandersi in 16.108 forme e realizzare 16.108 palazzi per le Sue 16.108 regine.
A Vrndavana Krsna visse come un semplice pastorello, ma a Dvaraka come un ricco principe. Dvaraka significa "porta d'accesso al Supremo" o "città delle porte".
Per tradizione una città opulenta dovrebbe avere molte porte che denotano la sicurezza del re di saper proteggere la città. Nel tempo presente a Dvaraka non c'era nessuna porta finché l'ISKCON per commemorare il suo Padayatra (pellegrinaggio a piedi attraverso l'India) e il Centenario di Srila Prabhupada inaugurò la Porta Srila Prabhupada all'ingresso della città nel 1988.
La città originale di Dvaraka, descritta nello SrimadBhagavatam, nel Mahabharata e in altre scritture vediche, era una città fortezza costruita nel mare. Il signore Krsna costruì Dvaraka per proteggere i suoi parenti, la dinastia Yadu, dai ripetuti attacchi di re che con i loro eserciti volevano ucciderLo.
Per il volere del Signore, Dvaraka scomparve nel mare nel momento in cui il Signore partì da questo mondo. Scavi archeologici hanno portato alla luce dal mare molti reperti che testimoniano l'esistenza di una ricca città in un lontano passato.
L'attuale città di Dvaraka ("Dwarka" sulla carta geografica) è sulla costa. Ha una popolazione di circa 30.000 residenti e una presenza di turisti che varia secondo le stagioni. Anche se è lontana  sulla costa occidentale e molto distante da tutte le città principali  molti pellegrini si impegnano per arrivarci.
Quando, un freddo mattino di gennaio, arrivai con un gruppo viaggiante di distributori di libri, vedemmo degli autobus provenienti da così lontano come dal Bengala occidentale e dal Tamil Nadu, ambedue sulla costa orientale. Dvaraka per gli Hindu è uno dei posti più importanti da visitare perché fa parte dei quattro eminenti luoghi santi nella direzione dei punti cardinali dell'India: Dvaraka (ad ovest), Puri (ad est), Rameswaram (a sud) e Badrinath (a nord).
Fra i visitatori di Dvaraka da tutta la zona del Gujarat, gli abitanti della città di solito vi si recano nei
weekend quando sono liberi dal lavoro, mentre gli abitanti dei villaggi ci vanno in qualsiasi momento secondo i loro impegni agricoli. Per tradizione gli abitanti dei villaggi vanno a piedi a Dvaraka, in gruppi
portano belle bandiere dai colori sgargianti ornate di vari disegni. I gruppi offrono le bandiere al tempio e poi compiono l'atto pio di portare del cibo ai brahmana.
Quando i pellegrini vedono le loro bandiere sventolare in cima al tempio, si sentono pienamente soddisfatti. (Per cambiare le bandiere, un addetto al tempio deve arrampicarsi fino in cima ai pinnacoli, che sono molto alti  oltre 7 metri  e di solito c'è un vento forte, ma a coloro che lo fanno sembra che non importi).
L'atmosfera a Dvaraka è tranquilla. Le persone sono pie e sembra che non siano angosciate da molti problemi. Vanno felici al tempio a vedere il Signore. Arrivammo a Dvaraka alle 6 e 30 del mattino e, sebbene fosse ancora buio, alcune persone stavano recandosi verso il tempio principale, quello di Dvarakadhisa, "il Signore di Dvaraka", una Divinità di Krsna a quattro braccia. Grazie alle benedizioni di Krsna l'opulenza di Dvaraka sopravvive. Sebbene non si vedano persone favolosamente ricche, quelle ordinarie conducono una vita confortevole.



UN'ADORAZIONE REGALE

Poiché il Signore Krsna viveva a Dvaraka come un principe, così viene là adorato. La divinità Dvarakadhisa è vestita in modo opulento ed i simboli nelle Sue quattro mani (conchiglia, mazza, disco e fiore di loto) sono rivestiti d'argento. Durante l'adorazione, i brahmana  vestiti in modo pittoresco con dhoti a forti tinte rosse e gialle, con camicie fatte con le bandiere che avevano sventolato sul tempio  percuotono i tamburi e soffiano nelle conchiglie.
All'interno dell'area del tempio di Dvarakadhisa, costruito nel sedicesimo secolo, vi sono molti piccoli templi tra cui quelli di Laksmi, di Siva, di Radhika, di Balarama, di Pradyumna, di Aniruddha, di Jambavati, di Satyabhama e di Purusottama Visnu.
Proprio di fronte a Dvarakadhisa c'è il tempietto di Devaki, la madre di Krsna. Lei guarda Krsna ed Egli guarda lei. In questo piccolo tempio, dopo il mangalaarati (l'adorazione del primo mattino), siedono giovani brahmana vestiti con abiti dai colori vivaci che cantano le scritture vediche creando un'atmosfera serena ed auspiciosa.
Un giorno, mentre eseguivamo un kirtana nel tempio di Dvarakadhisa, il sacerdote che serviva la Divinità mostrò il suo apprezzamento sorridendo, alzando le braccia ed ondeggiando al suono dei nomi di Krsna.



RIUNIONI RELIGIOSE

Dvaraka è una graziosa cittadina sulla costa con una bella striscia di spiaggia. Qui il mare è calmo ed il clima è mite, con estati non troppo calde ed inverni non troppo freddi. Poiché l'estate non è così calda come in molte altre parti dell'India, oratori religiosi vanno lì in quel periodo e moltissime persone si riuniscono per ascoltarli. Dvaraka è ritenuto un posto importante per lo svolgimento di queste funzioni.



ALTRI TEMPLI DEGNI DI NOTA

Il tempio di Samudra Narayana si trova dove il fiume Gomati, uno degli importanti fiumi sacri dell'India, raggiunge il mare nella città di Dvaraka. Samudra Narayana è l'espansione di Krsna nota come il Signore Narayana che giace sull'oceano Garbhodaka. Questo antico tempio è l'unico dedicato a Samudra Narayana.
Sulla riva del fiume vicino all'estuario c'è un ashram in cui vivono dei sadhu, alcuni dei quali sono lì da più di trenta anni. Qualcuno si prepara da solo il cibo ed altri vanno alla annaksetra dove il cibo viene distribuito gratuitamente. Questi sadhu vivono semplicemente compiendo vari tipi di pratiche spirituali e nelle loro vite la gratificazione materialistica dei sensi non ha significato.
Il fiume si biforca poco prima di raggiungere il mare, formando una piccola isola dove si trova un tempio di Laksmi Narayana. Questo luogo è antico, anche se l'attuale tempio non lo è.
In una strada laterale, abbiamo trovato un tempio dove il canto di "Sri Rama, Jaya Rama, Jaya Jaya Rama" viene eseguito ininterrottamente da ventotto anni. Le due persone che cantavano ci invitarono ad unirci a loro. Essi erano molto entusiasti mentre cantavano. Noi ci trovavamo lì durante le ore del giorno quando vengono poche persone; di sera c'è una maggiore affluenza e nei giorni di festa folle enormi vi si riuniscono per cantare i nomi del Signore Rama. Un posto degno di essere visitato è il faro (aperto solo dalle 4:30 fino alle 6:00 di sera), dalla parte più alta del quale si gode una meravigliosa vista del mare, della città di Dvaraka e delle aride pianure oltre la città.



BET DVARAKA

A trenta chilometri da Dvaraka c'è un villaggio di nome Okha, dove la maggior parte delle persone vanno semplicemente per fare una piacevole gita in barca di venti minuti fino a Bet Dvaraka. Bet è il termine Gujarati per "isola". Su questa isola si trova un vecchio tempio di Dvarakadhisa. La gente del luogo è molto orgogliosa di Bet Dvaraka, giungendo ad asserire che è la "vera Dvaraka".
A circa metà strada da Bet Dvaraka e a cinque chilometri dalla strada principale c'è Gopi Tallav, il laghetto dove Krsna s'incontrava con le gopi, le sue amiche pastorelle di Vrndavana. Da questo luogo sacro proviene la gopicandana, un'argilla che i devoti di Krsna usano per decorarsi la fronte. Tutti possono prenderla liberamente, per cui ne facemmo provvista sufficiente per alcuni anni.
A tre chilometri fuori Dvaraka, sulla strada per Bet Dvaraka, c'è il tempio di Rukmini, la regina principale di Krsna. L'architettura è bella e le pareti sono decorate con i dipinti dei divertimenti di Rukmini e Krsna. Si dice che il tempio sia stato costruito nel dodicesimo secolo.
Dvaraka è un posto adatto per trascorrervi alcuni giorni lontano dall'affollamento e dallo stress della vita di città. I pellegrini possono recarvisi per rilassarsi e meditare sul fine ultimo della vita.
Srila Prabhupada scrive: "I pianeti celesti godono di una fama maggiore della terra, ma, poiché a Dvaraka il Signore, Sri Krsna, regnò come sovrano, la terra supera le loro glorie. Vrndavana, Mathura e Dvaraka, questi tre luoghi della terra hanno un'importanza più grande di qualsiasi altro pianeta dell'universo. Questi luoghi sono per sempre santificati perché ogni volta che il Signore discende sulla terra li sceglie per svelare i Suoi sublimi divertimenti. Da queste terre, eternamente benedette dal Signore, gli uomini traggono ancor oggi beneficio, anche se il Signore non vi è più visibile" (SrimadBhagavatam 1.10.27, Commento).
Quando lasciammo Dvaraka, ci fermammo per scattare delle foto dalla strada. Guardammo verso la pianura da cui la piccola città sembra sorgere improvvisamente oltre le rive del Gomati. Molti pinnacoli del tempio di Dvaraka puntano verso l'alto ad indicare che la nostra meta non è qui ma in alto. Vedevamo il tempio di Dvarakadhisa che domina la linea dell'orizzonte e dietro di esso il faro che si erge lontano.
Durante i pochi minuti in cui ci fermammo per scattare le fotografie, arrivarono alcuni autobus di pellegrini. Il ciclo della vita a Dvaraka è oggi come è stato per centinaia di anni. Quando nuovi pellegrini arrivano, altri partono. Prima, la maggior parte dei pellegrini venivano a piedi e i più ricchi a cavallo o trasportati sui palanchini. Oggi, le persone generalmente vengono in autobus o in treno, ma il ciclo della vita va ancora avanti.
Questo fu il nostro arrivederci a Dvaraka. Non sapevamo quando saremmo tornati, ma certamente lo speravamo e noi desideriamo tornare alla Dvaraka del mondo spirituale. Nella Sua misericordia, il Signore Krsna ha lasciato una replica di Dvaraka per indicarci la via per tornare alla nostra destinazione eterna.

Bhakti Vikasa Swami è inglese, ma ha vissuto in India per molti anni. Insegna la coscienza di Krsna al centro ISKCON di Baroda nel Gujarat.







DVARAKA CINQUANTA SECOLI FA

La seguente descrizione di Dvaraka durante la presenza di Krsna là appare nello SrimadBhagavatam (10.69.112) in occasione della visita del saggio Narada.

"Dovunque nella città si udiva il canto degli uccelli ed il ronzio delle api nei parchi e nei giardini, luoghi di svago, mentre i laghi ricoperti di loti indivara, ambhoja, kahlara, kumuda e utpala in piena fioritura risuonavano dei richiami dei cigni e degli aironi.
Dvaraka vantava 900.000 palazzi reali, tutti costruiti con cristallo e argento e splendidamente decorati con enormi smeraldi; dentro questi palazzi i mobili erano ornati con oro e gioielli.
Il traffico si svolgeva seguendo un sistema ben progettato di viali, strade, incroci e piazze per i mercati e molti edifici per riunioni e templi di deva abbellivano l'incantevole città. Le strade, i cortili, le vie dove si svolgevano i commerci e i patii delle residenze erano spruzzate d'acqua e protetti dal calore del sole da stendardi che sventolavano sulle aste. Nella città di Dvaraka c'era un elegante quartiere privato venerato dai governanti dei pianeti. Questo quartiere dove il deva Visvakarma aveva sfoggiato tutta la sua divina bravura costituiva la zona residenziale del Signore Hari (Krsna) e pertanto era superbamente decorato dai sedicimila palazzi della regine del Signore Krsna. Narada Muni visitò uno di questi grandiosi palazzi.
Pilastri di corallo decorati con gemme vaidurya intarsiate sostenevano il palazzo. Le pareti erano adornate di zaffiri ed i pavimenti rilucevano di uno splendore incessante. In quel palazzo Tvasta aveva disposto baldacchini con fili di perle pendenti; c'erano inoltre sedili e letti costruiti in avorio e con preziosi gioielli. C'erano a disposizione molte servitrici ben vestite che portavano medaglioni intorno al collo e guardie con armatura, turbanti, splendide uniformi ed orecchini con gioielli.
La luminosità di numerose lampade cosparse di gioielli dissipava ogni oscurità nel palazzo. Mio caro re, sui colmi riccamente ornati dei tetti danzavano pavoni con alti gridi e vedendo il profumato incenso aguru sfuggire attraverso i fori delle finestre munite di grata lo confondevano con le nuvole".







VISITARE DVARAKA

 Come arrivarci

Dvaraka è ben collegata con Mumbai e Ahmedabad sia per strada che per ferrovia. L'aeroporto più vicino si trova a Jamnagar, a circa tre ore di treno, di autobus o di taxi da Dvaraka.

 Come visitarla

A Dvaraka non vi sono risciò perché non ce n'è necessità. E' un piccolo centro che si può visitare a piedi o noleggiando una bicicletta.

 Dove mangiare

Il tempio di Dvarakadhisa e dotato di un sistema di distribuzione gratuita di prasadam per un numero limitato di persone, i buoni mensa per il pranzo vengono distribuiti dopo il mangala-arati (alle sette) e per il pasto della sera a mezzogiorno. L'Hotel Mera e l'Hotel Radhika sono due dei ristoranti che offrono pasti vegetariani senza limite di quantità a basso prezzo.

- Dove soggiornare

Non dobbiamo aspettarci sistemazioni di lusso, ma ci sono alcuni alberghi puliti e confortevoli: Toran Tourist Bungalow (tel. 02892313), Hotel Meera (02892331), Uttam Guest House (02892234), Hotel Radhika (02892754), Hotel Guruprerana (02892-385) ed Hotel Gokul (02892554).

Per ulteriori informazioni di viaggio, consultare Luoghi santi e templi dell'India di Jada Bharata Dasa, disponibile nel Bazaar Hare Krsna.







L'ISKCON A DVARAKA

L'ISKCON ha aperto un tempio a Dvaraka nel 1996 in una casa che era stata donata da Pritish Bharatia, un amico di Yasomatinandana Dasa, presidente della ISKCON ad Ahmedabad. L'edificio composto da dieci stanze è situato nella zona del mercato a tre minuti a piedi dal tempio di Dvarakadhisa. Le Divinità di Sri Sri RadhaSyamasundara sono in una stanza; gli ospiti, il personale e le provviste occupano il resto. Sua Santità Mahavisnu Goswami sovrintende il progetto.
Con l'aiuto di molti sostenitori, in special modo di Radha Jivana Dasa dagli Stati Uniti, i devoti inizieranno a costruirvi un tempio nell'autunno del 1999. Il tempio, a tre piani, costruito in pietra sarà caratterizzato da una stanza per il tempio e da una stanza per le riunioni sopra una sala da pranzo e un ashram.
Isvarabhai Pujari, uno dei sacerdoti del tempio di Dvarakadhisa sta progettando il nuovo tempio della ISKCON. Isvarabhai, un architetto, è famoso per vestire con devozione e con colori vivaci la Divinità di Dvarakadhisa. I suoi progetti per il tempio prevedono l'uso di diorama esterni che descrivono i divertimenti del Signore Krsna tratti dallo Srimad-Bhagavatam. Esperti scultori del Rajasthan abbelliranno l'esterno con le tradizionali sculture in pietra.
Oltre al tempio principale il progetto ISKCON di Dvaraka comprende un goshalla (fattoria per la protezione delle mucche) di due ettari e mezzo, a circa dieci chilometri dalla città. Anche Lila Avatara Dasa da Londra ha donato un lotto di un acro in città per un futuro ampliamento.
Vaisnava Seva Dasa, residente nel tempio, interrogato su come si svolge la vita a Dvaraka, ha risposto: "Vivere in uno dei quattro maggiori luoghi santi senz'altro mi fa progredire nella coscienza di Krsna. Da un punto di vista materiale vivere a Dvaraka ha comportato qualche austerità a causa della siccità. L'anno scorso ci sono stati solo sette o otto giorni di pioggia. L'acqua è scarsa, ma per grazia di Krsna il nostro tempio è uno dei pochi edifici in città ad avere il suo pozzo funzionante". Come suggerisce il suo nome, Vaisnava Seva Dasa ("servitore del servizio ai devoti") è ansioso di ospitare molti pellegrini e visitatori nel nuovo tempio. La ISKCON di Dvaraka terrà il suo Rathayatra annuale il 26 gennaio.



Figure:

Sullo sfondo, una panoramica vista di Dvaraka, la città posta sulla costa occidentale dell'India.

Qui sopra, una barca porta i pellegrini al tempio dell'isola di Bet Dvaraka.

Sopra a sinistra, il sole tramonta su Dvaraka e sul sacro fiume Gomati.

A sinistra, alcuni pellegrini ISKCON si bagnano gioiosi ai piedi del tempio di Samudra Narayana.

In alto, un dipinto di Krsna come "Signore di Dvaraka".

Qui a sinistra, contadine Gujarati nei loro costumi tradizionali portano offerte auspiciose ai pellegrini ISKCON.

A sinistra nell'altra pagina, la bandiera sull'alta cupola del tempio di Dvarakadhisa sventola illuminata dal sole.

A sinistra, abitanti di Dvaraka. Sotto, il tempio di Rukmini Devi.

A destra, il Nrga Kunda, luogo in cui Krsna liberò il Re Nrga dalle sue colpe. Sotto, nel riquadro, il principale portale di Dvaraka dedicato a Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.















Srila Prabhupada parla chiaro

"Le persone devono conoscere lo scopo della vita"

Questo colloquio tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ed il poeta Allen Ginsberg ebbe luogo a Columbus in Ohio il 12 Maggio 1969.

Allen Ginsberg: Sua Divina Grazia, sto cercando di immaginare in quali modi questo tuo movimento spirituale possa diventare sempre più diffuso e sempre più ben accetto a tutti. Non so in che modo. Mi resta difficile pensare che tutti in America possano...
Srila Prabhupada: Non esiste niente che possa essere accettato da tutti.
Allen Ginsberg: Intendo dire che è difficile pensare che un grande numero di Americani, al giorno d'oggi, possa vivere una vita basata sulle antiche scritture yoga sanscrite, nutrendosi esclusivamente di cibo vegetariano offerto al Signore e praticando il sesso solo per fini procreativi. Molti di noi si sono soffermati a pensare: Quali pratiche religiose, quali esercizi di semplice meditazione si possono indicare alla società americana in modo tale che siano adottati da una grande, grande, grande moltitudine di persone su larga scala? Non siamo stati capaci di risolvere questo problema. La cosa che ho notato è che i tuoi templi dedicati a Krsna sono un po' dovunque ed hanno radici salde e basi solide. Ce n'è un certo numero ora, cosicché le basi del movimento sono veramente molto solide e penso che tutto ciò continuerà.
Srila Prabhupada: Si.
Allen Ginsberg: Ma mi chiedo quale sarà il futuro? Qual'è il futuro di una ritualità religiosa così minuziosa e complicata come questa? Per esempio, il tuo movimento pone delle regole molto sofisticate per quanto riguarda la dieta. Mi riferisco al non mangiare carne e all'Ekadasi, che comporta il digiuno dai grani due volte al mese. Ed inoltre una grande complessità per quanto riguarda i riti quotidiani, come l'arati, durante il quale offri al Signore cibo, fiori eccetera. Tutto l'insieme delle cose che ci hai insegnato quanto potrà diffondersi nella sua integralità?
Srila Prabhupada: Sì, queste pratiche sono un po' complesse. L'idea base è di tenere i devoti costantemente impegnati nella coscienza di Krsna. Questo è il programma. Gradualmente introdurremo qualcosa di più di questa cultura di Krsna cosicché i devoti ne apprezzino la ricchezza e non sentano la necessità di uscire dalla coscienza di Krsna. Prima di tutto, devi capire che stiamo cercando di rendere le persone coscienti di Krsna. Come può una persona rimanere cosciente di Krsna ventiquattro ore al giorno? Questo è il programma.
Allen Ginsberg: Bene, proprio per questo scopo gli Ebrei ortodossi seguono una ritualità quotidiana
molto pesante e complicata momento per momento. Ciò è fatto per mantenerli coscienti della loro natura religiosa. Così un piccolo gruppo di Ebrei si è conservato nei secoli come un'unità integrale, ma
ora nelle ultime generazioni è andato scomparendo, perché la vita moderna non consente che una forte coscienza di Krsna o una coscienza ebraica o in generale un'attenta coscienza religiosa comportino regole da osservare durante tutto il giorno. Pertanto la mia domanda è: quanto può diffondersi una completa devozione a Krsna, con tutta la sua ritualità quotidiana? Quante persone possono accettare questa proposta in un paese come l'America? O stai solo cercando di
formare alcuni devoti, qualche centinaia o un migliaio, che siano stabili
e fissi?
La coscienza di Krsna non
è facile perché, per quanto
riguarda la Verità Assoluta, Krsna ha di certo l'ultima parola.
Srila Prabhupada: Sì, sì.
Questo è il mio programma, perché la coscienza di
Krsna non è adatta a tutti.
Nella Bhagavad-gita impariamo, bahunam janmanam
ante: "Solo dopo molte, molte nascite una persona può
giungere a questa piena
comprensione".

Pertanto non è possibile che in un momento qualsiasi una massa di persone, un grande numero di persone, possano capirla completamente. Capisci? Bahunam janmanam ante jnanavan mam prapadyate: "Dopo molte nascite, uno che finalmente ha
raggiunto la conoscenza si arrende a Me". Altrove nella Bhagavadgita troviamo manusyanam sahasresu, fra milioni di uomini, solo uno si chiederà come liberarsi da questo mondo materiale. E fra milioni di queste persone liberate, solo uno può realmente comprendere Krsna.
Pertanto, comunemente, comprendere Krsna non è molto facile. Questo è il motivo per cui quando Krsna apparve cinquecento anni fa come il Signore Caitanya, Egli fu così generoso che ci dette un metodo facile, il canto dei Suoi santi nomi. Altrimenti, la coscienza di Krsna non è facile, perché per quanto riguarda la Verità Assoluta, Krsna è l'ultima parola e, in generale, le persone sono proprio come gli animali, assorti nel mondo materiale temporaneo.
Fra molte persone così illuse dal mondo materiale, una sola si interessa alle scritture. Ora, la maggior parte delle persone  tra quelle che sono perlomeno interessate alle scritture  vengono attratte dalle cerimonie rituali raccomandate per migliorare le loro condizioni economiche. Capisci? Le persone si interessano alla religione, o dharma, con lo scopo di artha  per migliorare la loro posizione economica. Artha significa denaro. Perché artha? Perché volete il denaro? Per kama, per il futile tentativo di soddisfare questi sensi temporanei illusori. E quando uno rimane frustrato nella gratificazione dei sensi, allora cerca moksa, o liberazione, presumibilmente per unirsi all'Assoluto. Questi quattro livelli: dharma, artha, kama, moksa si susseguono.
Le scritture però, come lo Srimad-Bhagavatam, dicono che il dharma non è per ottenere soldi e che il denaro non è per soddisfare i sensi e che la gratificazione dei sensi dovrebbe essere accettata semplicemente per mantenere il corpo. Questo è tutto.
Il vero affare della vita umana è tattva-jijnasa, comprendere la Verità Assoluta. Jivasya tattva jijnasa nartho yas' ceha karmabhih. Kamasya nendriyapritir labho jiveta yavata.
Kamasya, gratificazione dei sensi, non significa che devi aumentare la quantità di gratificazione. No. Jiveta yavata: uno deve accettare la gratificazione dei sensi solo per quanto è necessario per vivere bene. Il vero affare della vita umana è jivasya tattvajijnasa. Ogni essere umano dovrebbe indagare sulla Verità Assoluta.
Non troverai però un grande numero di persone disponibili ad arrivare a questo punto. E' impossibile. Non aspettartelo.
Allen Ginsberg: Allora il tuo progetto in America è di creare dei centri cosicché coloro che sono interessati possano seguire i loro studi e praticare un rituale?
Srila Prabhupada: Personalmente, non ho ambizioni, ma è la missione della vita umana arrivare a questo punto. Pertanto ci devono essere almeno alcuni centri o istituzioni che diano alle persone questa idea.
Naturalmente, non è che verranno tutti. Per esempio, durante i miei studi all'Università di Calcutta, lo stipendio mensile di un professore era di mille trecento o mille quattrocento dollari. Eppure in paragone c'erano ancora pochi studenti e le tasse pagate da ciascun studente ammontavano al massimo a trentasei dollari al mese. Capisci? Le lezioni però dovevano essere mantenute lo stesso perché ci deve essere un ideale.
Così è la nostra missione, le persone intelligenti in questo mondo devono sapere che lo scopo della vita umana non è semplicemente la ricerca della gratificazione dei sensi. Come insegna lo SrimadBhagavatam, jivasya tattva-jijnasa: la vita umana è fatta per ricercare la Verità Assoluta. Ciò è la stessa cosa che il Vedanta ha detto prima, perché lo SrimadBhagavatam non è altro che il commentario del Vedanta. Così dice il Vedanta: athato brahma jijnasa: questa forma di vita umana è fatta per ricercare il Brahman, lo Spirito supremo. Atha significa _ora" ed atha significa "dopo", volendo con questo significare che ora, dopo essere passati attraverso innumerevoli specie di vita inferiori, quando l'anima finalmente sale al livello della vita umana civilizzata, a quel punto il suo compito è di ricercare la Verità Assoluta. Che cos'è la Verità Assoluta? Questa domanda è l'oggetto di tutta la filosofia Vedanta: Che cos'è la Verità Assoluta? E come ho detto, la stessa cosa è trattata nel Bhagavatam. Jivasya tattvajijnasa. Jivasya significa che per tutti gli esseri viventi il compito principale è di ricercare la Verità Assoluta.
Purtroppo ai giorni nostri, grazie ai cosiddetti educatori e dirigenti, le persone sono mal guidate. Invece di portare le persone verso il più alto, supremo livello  alla piattaforma della ricerca dell'Assoluto  questi truffatori stanno semplicemente fornendo facilitazioni perché si possano soddisfare i sensi piacevolmente.
Allen Ginsberg: Va bene. Ora però in America c'è una sensazione di bancarotta spirituale, dovuta alla eccessiva attenzione che noi poniamo alla soddisfazione dei sensi. Tutti sono d'accordo su questo.
Srila Prabhupada: Questa sensazione ci deve essere. E' importante che ci sia.
Allen Ginsberg: Tutti sono d'accordo nel riconoscere che il nostro livello di civiltà è arrivato al massimo delle sue possibilità materiali. Sì, ognuno lo comprende. Lo si trova sugli editoriali del New York Times ed anche sulle pubblicazioni ISKCON. In questo modo ognuno, finalmente, sta cercando un'alternativa allo sviluppo materiale.
Srila Prabhupada: Essi dovrebbero ricercare la Verità Assoluta.















La Confederazione Nazionale
delle Associazioni per la Coscienza di Krsna è stata riconosciuta come Ente Morale dallo Stato Italiano.

Anche in questo numero troverete allegato un bollettino di Conto Corrente con il quale effettuare le vostre donazioni a favore della Confederazione.















Pratiche Spirituali

Glorificare il Signore
Suoi Santi Nomi

Il Signore Krsna discese come Sri Caitanya Mahaprabhu
per insegnare questa fondamentale pratica spirituale.

di Dvarakadhisa Devi Dasi

Nello SrimadBhagavatam (7.5.2324), il devoto Prahlada Maharaja, una grande autorità spirituale dice: "Ascoltare e cantare il santo nome trascendentale, la forma, le qualità, i divertimenti del Signore Visnu (Krsna) e ciò che lo circonda, ricordare ogni cosa, servire i piedi di loto del Signore, offrire al Signore una rispettosa adorazione, offrire preghiere al Signore, diventare Suo servitore, considerare il Signore come il proprio migliore amico e sottomettere ogni cosa a Lui (in altri termini, servirLo con il corpo, la mente e le parole)  questi nove metodi sono considerati puro servizio devozionale. Colui che ha dedicato la propria vita al servizio di Krsna mediante questi nove metodi deve essere considerato la persona più colta perché ha raggiunto la perfetta conoscenza". Proseguiamo qui la nostra serie dedicata ai nove metodi del bhaktiyoga o servizio devozionale al Signore.



UNA SOLA PAROLA può spezzare il nostro cuore, può suscitare un'ondata di gioia o un'esplosione di collera. Le parole compongono le liriche delle canzoni d'amore ma anche i dialoghi pieni di odio. Esse ci uniscono nell'amore ma possono agire come ostacoli alla comprensione. Pensa ai momenti più ricchi di emozioni della tua vita e quasi certamente udrai l'eco di parole pronunciate tanto tempo fa.
Il dono della parola è talmente integrato nella vita che difficilmente consideriamo la sua importanza. Eppure è un dono e, a seconda di come lo usiamo influisce enormemente sul nostro destino. Possiamo pagare caro per parole dure, silenzi d'incertezza o falsi entusiasmi. Le parole che pronunciamo ci possono far guadagnare o perdere opportunità. Sai spiegare perché non hai ancora eseguito i tuoi compiti? Come risponderesti alle domande durante un colloquio di lavoro? Cosa dici quando
il tuo migliore amico piange singhiozzando fra le tue braccia? Sei in grado di dire dove eri quando il delitto fu commesso? Sai rispondere alle domande di tuo figlio sulla morte? Le parole che usi per esprimerti contribuiscono a dove andrai e a cosa diventerai in questa vita ed anche oltre questa vita. Le parole sono mezzi non solo per attività materiali ma per lo sviluppo spirituale. Parole scritte, pronunciate o cantate per la glorificazione del Signore costituiscono kirtana, il secondo dei nove metodi di servizio devozionale (bhaktiyoga).
Il primo metodo è l'ascolto; poi segue kirtana. Il rapporto fra i due è diretto e intimo. Per glorificare in modo appropriato il Signore, prima dobbiamo capirLo con un ascolto corretto. L'ascolto come servizio devozionale prevede di ricevere istruzioni dalle scritture, dai maestri spirituali e dagli altri devoti del Signore. Rafforzati dall'ascolto delle autorità spirituali, si inizia il kirtana.
Il kirtana può assumere una varietà di forme, una delle quali è il canto del mantra. Per alcune persone la parola chanting può evocare sciocche immagini ripetitive. Ma sebbene la ripetitività sia implicita nel canto, la ripetizione non deve essere disattenta, ma piena di attenzione, eseguita con la consapevolezza che le parole sono sacre e danno piacere a Dio. Dobbiamo anche essere attenti a non cantare per un vantaggio materiale, ma come un'offerta d'amore attraverso le parole.
Il canto solitario di un mantra è detto japa. Durante le ore dedicate al japa, si ottiene gran parte della purificazione necessaria per avvicinare Dio. Le scritture vediche raccomandano, in questa era, di cantare il mahamantra: Hare Krsna, Hare Krsna; Krsna Krsna, Hare Hare/ Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Il mahamantra è composto dai nomi del Signore e cantandoli invochiamo la Sua presenza. Solo con questa comprensione possiamo essere ispirati a cantare con attenzione. Non vi è dubbio che sia difficile concentrarsi completamente sul canto, ma il successo nella vita spirituale richiede qualche sforzo o austerità. In questa età, cantare Hare Krsna senza far vagare la mente in pensieri che la distraggono è per noi una particolare austerità.
Un'altra forma di kirtana è il canto congregazionale o samkirtana. I devoti si riuniscono quotidianamente nei templi per eseguire samkirtana. davanti alle Divinità, cantando e suonando strumenti musicali per il piacere di Dio. Samkirtana, o kirtana programmati hanno luogo tutti i giorni nei templi Hare Krsna e tutti sono invitati a venire e a partecipare. I devoti portano il samkirtana. anche fuori, nelle strade, dando l'opportunità al pubblico di beneficiare dell'ascolto dei santi nomi del Signore. Oltre al japa (canto individuale) e samkirtana. (canto congregazionale), una terza forma di kirtana è parlare di argomenti spirituali. Un modo di fare questo è leggere le parole delle scritture rivelate e delle autorità spirituali. I devoti del movimento degli Hare Krsna si riuniscono giornalmente nel tempio per leggere lo SrimadBhagavatam. A loro piace anche trovarsi insieme in modo informale per leggere ad alta voce altri libri di Srila Prabhupada, compreso Krsna, la Suprema Personalità di Dio. Ascoltare le meravigliose descrizioni delle birichinate infantili di Krsna è una combinazione perfetta di ascolto e di canto. Un elemento essenziale del kirtana è comprendere esattamente l'essenza del messaggio dei passatempi e degli insegnamenti di Krsna ed il miglior modo per realizzare questo è di usare le descrizioni dateci dalle anime pure che possono descrivere queste cose avendole realizzate direttamente. Pertanto leggere le scritture ed i commenti delle persone sante e dei saggi è una forma essenziale di kirtana.

Ogni attività che promuove la glorificazione del Signore è kirtana e fra di esse una particolarmente importante è la distribuzione dei libri sulla coscienza di Krsna. Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura, maestro spirituale di Prabhupada, era solito definire la stampa come "il grande tamburo": un tamburo suonato nel samkirtana. può essere udito per qualche isolato, ma la stampa può diffondere il suono del samkirtana in tutto il mondo.



LA PERFEZIONE
ATTRAVERSO IL KIRTANA

E' possibile ottenere il successo della
vita  il puro amore per Dio  portando alla perfezione uno qualsiasi
dei nove metodi di servizio devozionale. Un devoto che raggiunse la perfezione attraverso il kirtana è Srila Sukadeva Gosvami che visse in India migliaia di anni fa. Come figlio di Srila Vyasadeva, il compilatore della letteratura vedica, Sukadeva sentì parlare dei prodigi del Signore e del servizio devozionale fin da quando era nel grembo materno. Così grande fu l'entusiasmo per la vita spirituale suscitato da tale ascolto, che Sukadeva non cercò mai un modo tradizionale di vivere. Dopo la nascita, entrò nella foresta per gustare una vita di meditazione sul Signore Krsna. Quando Maharaja Pariksit, un grande imperatore, era seduto sulla riva del fiume Gange desideroso di sentir parlare sul vero scopo della vita, Sukadeva Gosvami fu scelto per istruirlo. Le parole di Sukadeva Gosvami sono immortalate nello SrimadBhagavatam. Con la sua pura, spontanea glorificazione del Signore,  kirtana  Sukadeva Gosvami raggiunse la perfezione.



PARLARE DI CIO'
CHE SAPPIAMO

La continuità dell'ascolto ci stimola spontaneamente a parlare delle nostre realizzazioni su Krsna. Nel farlo dobbiamo preoccuparci di presentare fedelmente Krsna e i Suoi insegnamenti ed essere attenti alle nostre motivazioni. Vogliamo in qualche modo apparire sapienti? Cerchiamo di guadagnare denaro? Stiamo riunendo un gruppo per il nostro prestigio personale? Uno qualsiasi di questi motivi contamina le parole e diminuisce la capacità di questa forma di kirtana di purificare sia l'oratore che l'ascoltatore.



LA GIUSTA MENTALITA'

Un ingrediente essenziale di ognuno dei nove metodi di Bhaktiyoga è l'umiltà. Il Signore Caitanya, che discese per diffondere il canto dei santi nomi, parlò di umiltà in relazione al kirtana: "Si devono cantare i santi nomi del Signore con un umile stato di mente, considerandosi inferiori ad un filo di paglia nella strada, più tolleranti di un albero e pronti ad offrire i propri omaggi agli altri. Con una tale disposizione di mente, si possono cantare costantemente i santi nomi del Signore".
La costante glorificazione del Signore attraverso le varie forme di kirtana è l'ideale verso cui tendono i devoti. Nella Bhagavadgita, il Signore Krsna dice che le grandi anime cantano sempre (kirtayanto) le Sue glorie. Ci sono due modi per giudicare il successo del kirtana: il desiderio costante di eseguirlo e la benedizione di poter compiere questo servizio così sacro. Il santo imperatore Maharaja Prthu ne svela lo stato d'animo ideale nella seguente preghiera: Mio caro Signore, se dopo la liberazione non avrò la possibilità di ascoltare le glorie di Vostra Signoria, le glorie cantate dai puri devoti dal profondo del loro cuore in lode dei Tuoi piedi di loto e se non avrò la possibilità di gustare la dolcezza di questa beatitudine trascendentale, allora non chiederò mai la liberazione o la redenzione spirituale. La mia costante preghiera alla Signoria Vostra sarà che mi possano essere date milioni di lingue e di orecchi in modo che possa cantare e ascoltare continuamente le Tue glorie trascendentali.










CITAZIONI DELLE SCRITTURE SUL CANTO

Quella che segue è una breve selezione delle centinaia, se non delle migliaia di versi della letteratura vedica che glorificano il canto dei santi nomi del Signore.

"Cercando in tutta la letteratura vedica, non si può trovare un metodo di religione più sublime, per questa età, del canto di Hare Krsna".
 Kalisantarana Upanisad



_Mio caro re, sebbene il Kaliyuga sia pieno di difetti, c'è ancora una buona qualità in questa età: ci si può liberare dai legami materiali ed essere elevati al regno trascendentale semplicemente cantando il mahamantra Hare Krsna".
 SrimadBhagavatam 12.3.51



"Il servizio devozionale, che inizia col canto del santo nome del Signore, è il fondamentale principio religioso per le entità viventi nella società umana".
 SrimadBhagavatam 6.3.22



"Nell'età di Kali le persone intelligenti eseguono il canto congregazionale per glorificare (il Signore Caitanya) l'incarnazione di Dio che canta costantemente i nomi di Krsna.
Sebbene la Sua carnagione non sia scura, Egli è Krsna stesso. E' accompagnato dai Suoi associati, servitori, armi e intimi compagni.
 SrimadBhagavatam 11.5.32



"Coloro che sono veramente avanzati nella conoscenza possono apprezzare il valore fondamentale di questa era di Kali. Queste persone illuminate venerano il Kaliyuga perché in questa età peccaminosa la più alta perfezione della vita può essere facilmente ottenuta praticando il sankirtana".
 SrimadBhagavatam 11.5.36



_Fra i nove metodi del servizio devozionale, il più importante è quello di cantare sempre il santo nome del Signore. Chi lo fa, evitando i dieci tipi di offese, ottiene facilmente il preziosissimo amore per Dio".
 Sri Caitanyacaritamrta, Antyalila 4.71



"La pratica religiosa per l'era di Kali è di diffondere le glorie del santo nome. Solo per questo scopo il Signore dalla carnagione dorata è disceso come Signore Caitanya".
 SriCaitanyacaritamrta, Adilila 3.40



_In questa età di Kali, il santo nome del Signore, il mahamantra Hare Krsna, è l'incarnazione del Signore Krsna. Semplicemente cantando il santo nome ci si associa direttamente con il Signore. Colui che lo fa è certamente liberato".
 SriCaitanyacaritamrta, Adilila 17.22



_In questa età di discordia e di ipocrisia l'unico mezzo di liberazione è il canto del santo nome del Signore. Non c'è altro modo. Non c'è altro modo. Non c'è altro modo".
 Brhadnaradiya Purana










PURIFICARE IL CUORE

Il Signore Caitanya Mahaprabhu diffuse il canto congregazionale dei santi nomi di Dio come il procedimento spirituale per questa età. Esaltò questa pratica nella Sua preghiera nota come Siksastakam. Ecco i primi due versi di quella preghiera (il terzo verso è riportato nell'articolo principale).
Gloria al samkirtana di Sri Krsna che spazza via dai nostri cuori tutta la polvere accumulata nel corso degli anni ed estingue il fuoco dell'esistenza condizionata con le sue nascite e morti ripetute. Il movimento del samkirtana è la più grande benedizione per tutta l'umanità perché diffonde i suoi raggi come la luna benevola. E' la vita di tutta la conoscenza trascendentale, accresce l'oceano di felicità trascendentale e ci permette di gustare pienamente il nettare che desideriamo da sempre.
O mio Signore, il Tuo santo nome può dare ogni benedizione agli esseri viventi, perciò Tu possiedi centinaia e migliaia di nomi, come Krsna o Govinda e in questi nomi trascendentali hai investito tutte le Tue potenze trascendentali. Non ci sono rigide regole per cantare questi nomi. O Signore, nella Tua infinita misericordia, ci permetti di avvicinarTi facilmente col canto dei Tuoi santi nomi, ma io sono così sfortunato che non ho alcuna attrazione per essi.










LE DIECI OFFESE DURANTE IL CANTO DEI NOMI Dl D10

Il canto del mahamantra Hare Krsna può risvegliare il nostro sopito amore per
Dio. Le scritture dicono che perché il canto dia i risultati desiderati, bisogna
astenerci dal commettere le seguenti offese:

(1) Ingiuriare un devoto del Signore.

(2) Considerare il Signore e gli esseri celesti sullo stesso piano o credere all'esistenza di numerosi Dei.

(3) Trascurare le istruzioni del maestro spirituale.

(4) Minimizzare l'autorità delle scritture vediche.

(5) Interpretare i santi nomi del Signore.

(6) Commettere atti colpevoli confidando sul potere del canto.

(7) Insegnare le glorie dei nomi del Signore agli infedeli.

(8) Paragonare il santo nome ad altri riti religiosi.

(9) Essere disattenti durante il canto del santo nome.

(10) Rimanere attaccati alla vita materiale nonostante il canto dei santi nomi.















Calendario Vaisnava

Festività, Ricorrenze, Celebrazioni

Anno 2000
Gaurabda 513514



Mese di Madhava
dal 21 Gennaio  al 19 Febbraio

1 Febbraio. Martedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
2 Febbraio. Mercoledì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 07:32 alle 07:50.
10 Febbraio. Giovedì: apparizione di Visnupriya. Scomparsa di Visvanatha Cakravarti Thakura. Apparizione di Raghunata dasa Gosvami.
12 Febbraio. Sabato: apparizione di Advaita Acarya, digiuno fino a mezzogiorno.
14 Febbraio. Lunedì: scomparsa di Madhvacarya, scomparsa di Ramanujacarya.
16 Febbraio. Mercoledì. Ekadasi, digiuno di legumi e cereali, apparizione di Varahadeva, digiuno completo fino a mezzogiorno.
17 Febbraio. Giovedì: si interrompe il digiuno dalle 07:12 alle 10:43, apparizione di Sri Nityananda
Prabhu.
19 Febbraio. Sabato: apparizione di Narottama Dasa Thakura.



Mese di Govinda
dal 20 Febbraio  al 19 Marzo

24 Febbraio. Giovedì: apparizione di
Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura (digiuno fino a mezzogiorno), scomparsa di Purusottama Dasa Thakura, scomparsa di Gour Govinda Svami.
1 Marzo. Mercoledì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
2 Marzo. Giovedì: Dvadasì, si interrompe il digiuno dalle 08:20 alle 10:35. Scomparsa di Isvara Puri.
6 Marzo. Lunedì: Scomparsa di Jagannatha Dasa Babaji e di Rasikananda.
9 Marzo. Giovedì: Apparizione di Purusottama Dasa Thakura.
16 Marzo. Giovedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
17 Marzo. Venerdì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 06:23 alle 10:23. Scomparsa di Madhavendra Puri.
19 Marzo. Domenica: Gaura Purnima, Apparizione di Sri Caitanya Mahaprabhu (digiuno fino al sorgere della luna).



Mese di Visnu
Dal 20 Marzo - al 18 Aprile

28 Marzo. Martedì: Apparizione di Sri Srivasa Pandita.
31 Marzo. Venerdì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
1 Aprile. Sabato: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 06:16 alle 10:18. Scomparsa di Sri Govinda Ghosh.















Festa della Domenica

Tutte le domeniche dell'anno, dalle prime ore del pomeriggio, siete invitati ad una splendida festa!

La festa sarà animata da conferenze, danze e canti trascendentali.

Sarà l'occasione per conoscere l'antica saggezza dell'India.

Inoltre potrete gradire le succulente specialità vegetariane che vi saranno offerte durante il banchetto della serata.



Tempi principali:

Bergamo - Villaggio Hare Krishna,
(da Medolago strada per Terno d'Isola)
24040  Chignolo d'Isola (BG)
Tel. 035/4940706

Firenze - Villa Vrndavana,
via Scopeti, 108  50026  San Casciano in Val di Pesa (FI)
Tel. 055/820054

Vicenza - Prabhupada Desh,
via Roma, 9 - 36020 Albettone (VI)  Tel. 0444/790573



Centri Culturali:

Asti - Frazione Valle Reale, 20
14018  Roatto, (AT)  Tel. 0141/938406

Milano - Centro Culturale Govinda,
via Valpetrosa, 5  20123 Milano  Tel. 02/862417

Padova - Centro Culturale Hare Krishna,
Corso del Popolo, 1  35131 Padova  Tel. 049/8751219

Roma — Centro Culturale Govinda, via S. Maria del Pianto, 15/17  00186 Roma  Tel. 06/6832660



Radio Krsna Centrale
Via Scopeti, 106 - 50026 - San Casciano in Val di Pesa (FI) — Tel. 055/820054
e-mail: rkcfi@radiokrishna.com
http://www.radiokrishna.com



Sito ISKCON Italia
http://www.hkitaly.it/harekrsna/










Fine del numero di gennaio-febbraio 2000.